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Il 30 ottobre u.s. si è conclusa in appello la vicenda processuale che ha visto coinvolto il nostro concittadino, l’avv. Pippo Romanelli. Il fatto non sussiste. Questa la formula con la quale la Corte d’Appello di Salerno ha assolto il professionista Cellese. Ampia è stata l’eco della positiva conclusione dell’iter processuale, riportata da numerose testate giornalistiche locali e nazionali. Giunge, così, a conclusione una vicenda iniziata nel lontano 2007 e che ha segnato profondamente la vita dell’intera famiglia dell’avv. Romanelli, sia per la natura dell’accusa (v. rassegna stampa) rivolta al professionista , sia per gli otto mesi trascorsi agli arresti domiciliari. L’intera vicenda assume particolare interesse perché evidenzia due elementi di riflessione: uno positivo, l’altro negativo. L’elemento positivo è rappresentato dal fatto  che solo  difendendosi nel processo , come ha fatto e  dimostrato l’avv. Romanelli , si può ristabilire la piena innocenza e ottenere la riabilitazione totale; l’altro elemento non positivo, invece, è il fatto che quantunque la Corte salernitana ha offerto   <<…  prova del presidio di giustizia e della garanzia di equilibrio…>> (come hanno dichiarato i difensori dell’avv. Romanelli), il ristabilimento della giustizia è avvenuto comunque dopo cinque anni. Ovvero è avvenuto dopo troppo tempo. E’ necessario, quindi, ridurre i tempi della giustizia, perchè il periodo di tempo che trascorre tra una sentenza di primo grado e una sentenza in appello finisce per minare inevitabilmente la professionalità del soggetto interessato  e per segnare profondamente la serenità di una famiglia.  All’avvocato Romanelli, pertanto, non può che essere testimoniata ammirazione per aver combattuto fino in fondo la sua battaglia e alla sua famiglia, invece, va l’auspicio che la ritrovata serenità possa contribuire a far dimenticare le vicende passate.

 

Articolo tratto da "La città di Salerno del 01/11/2012"

Articolo tratto da “La città di Salerno del 01/11/2012”

 

Articolo tratto da "Il Mattino del 01/11/2012"

Articolo tratto da “Il Mattino del 01/11/2012”

 

Articolo tratto dal "Corriere del Mezzogiorno del 01/11/2012"

Articolo tratto dal “Corriere del Mezzogiorno del 01/11/2012”

 

Articolo tratto da "Metropolis Salerno del 01/11/2012"

Articolo tratto da “Metropolis Salerno del 01/11/2012”



Grande successo per “Sorelle d’Italia. Donne che hanno fatto l’Italia”.

 

Le giornate di festa per il 150° compleanno dell’Italia, dell’1 e 2 aprile scorso, organizzate dall’Istituto Tecnico Statale “Leonardo da Vinci”, dall’Associazione Culturale Agorà e dal Monte dei Paschi di Siena, hanno conseguito risultati eccellenti.

Traguardi straordinari innanzitutto per gli studenti che hanno ideato, organizzato e realizzato diverse attività, tutte significative, che li hanno visti protagonisti assoluti della manifestazione con l’aiuto maieutico della dott.ssa Chiara Riva, educatrice professionale con lunga esperienza in campo educativo, e con il coordinamento artistico del dott. Francesco Augurio, presidente dell’Associazione Culturale Agorà.

Questi i loro nomi: Rosita Giffoni e Alessia Magliano di III A Geom., Annalidia Campitelli, Erminia Leo e Filomena Raso di II B Comm., Clarissa Paparella di II A Comm., Marzia De Luca, Luigi Gerundo, Kevin Gorini, Jasmine Modafferi, Antonio Spagnolo, Olimpia Russo, Martina e Roberta Balbi di III A Comm., Federica Giudice di IV B Comm., Stefano Battagliese, Maria Chiara Maimone e Tommaso Mastronardo di IV B Geom., Alessandra Gangemi, Thomas Celano e Miryam Manganiello di V B Geom., Francesca Tardio di VB Comm, Ferdinando Raso e Vincenzo Crivelli di IV C Geom., ed in ultimo, ma non per ultimo, Ilaria Guida ex studentessa dell’Istituto.

Viva soddisfazione è stata espressa dal neo Dirigente scolastico, prof. Giuseppe Caruso, colto e gentile “padrone di casa” ospite di centinaia di presenti che hanno letteralmente invaso, a cominciare da venerdì 1 aprile, l’aula magna intitolata all’indimenticato ed indimenticabile don Giovannino Iantorno, dove si è tenuto il convegno introduttivo l’intervento del prof. Carlo Felice Casula, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Roma).

Il giorno seguente, in palestra, gli studenti hanno presentato il risultato delle loro ricerche storiche, iconografiche e di genere, alla presenza di autorità cittadine, militari e di studenti di altre scuole (tra cui una foltissima delegazione di alunni della scuola primaria dell’I.C: “Dante Alighieri”); durante l’incontro con piacere sono stati ascoltati gli illustri ospiti del mondo accademico: oltre già citato prof. Carlo Felice Casula, la prof.ssa Federica Cianfriglia, dell’Università di Roma Tre e le prof.sse Marcella Varriale e Angela Russo dell’Università di Napoli Federico II.

Nell’atrio d’ingresso si è degustato un ricco e gustosissimo buffet con ricette tutte rigorosamente del periodo risorgimentale (risotto alla Cavour, pasta al pesto matarocco alla Garibaldi, bollito misto alla piemontese, frittata genovese e torta Mazzini, per citare solo i più significativi), preparate con maestria dagli stessi studenti, dalle loro mamme e nonne e anche da alcuni docenti, illustrate da alcuni studenti del corso Turistico vestiti in abiti ottocenteschi forniti dalla signora Anna Maria Brusco del personale Amministrativo;

Di pomeriggio, il cortile interno dell’Istituto ha ospitato il torneo di calcetto “Giovine Italia” che ha assegnato il trofeo “Anita Garibaldi” alla squadra “Pisacane”, mentre nel cortile d’ingresso si è esibito il coro “Poliphonica Bussento” con brani della tradizione popolare regionali e passi d’opera del musicista “più risorgimentale”, Giuseppe Verdi, conclusi con il l’Inno degli Italiani cantato da tutti i presenti con compostezza e sacralità, e con il taglio della torta tricolore affidata al dirigente prof. Giuseppe Caruso.

La manifestazione si è conclusa a tarda notte in palestra, trasformata per l’occasione in sala da ballo, con la serata danzante “Buon compleanno, Italia!” (DJ Kekko ‘P e DJ Alex Leone).

Il dirigente scolastico dell’I.T.S., prof. Giuseppe Caruso, il presidente dell’Associazione Culturale Agorà, dott. Francesco Augurio, il Monte dei Paschi di Siena, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, geom. Lucio Mariano Catalano, la dott.ssa Chiara Riva, il personale A.T.A e tutto il corpo docente (in particolare i proff. Marietta Viceconte, Francesco Guida, Antonietta Rimauro, Gabriella Grosso, Maria Teresa Marcotullio, Gerada Cantelmo, Francesco Sansone, Agata Troccoli, Francesca Santoro, Carmelina Cerquaglia), ringraziano coloro che hanno partecipato con interesse ed entusiasmo alla manifestazione e danno appuntamento al Duecentesimo compleanno della nostra Patria, con la speranza, formulata dal prof. Casula, che l’Italia possa vivere almeno altri… 1000 anni!

Guarda il video della manifestazione

Marzo 1821

Alessandro Manzoni

 

Soffermàti sull’arida sponda,

Vòlti i guardi al varcato Ticino,

Tutti assorti nel novo destino,

Certi in cor dell’antica virtù,

Han giurato: Non fia che quest’onda

Scorra più tra due rive straniere;

Non fia loco ove sorgan barriere

Tra l’Italia e l’Italia, mai più!

L’han giurato: altri forti a quel giuro

Rispondean da fraterne contrade,

Affilando nell’ombra le spade

Che or levate scintillano al sol.

Già le destre hanno stretto le destre;

Già le sacre parole son porte:

O compagni sul letto di morte,

O fratelli su libero suol.

Chi potrà della gemina Dora,

Della Bormida al Tanaro sposa,

Del Ticino e dell’Orba selvosa

Scerner l’onde confuse nel Po;

Chi stornargli del rapido Mella

E dell’Oglio le miste correnti,

Chi ritogliergli i mille torrenti

Che la foce dell’Adda versò,

Quello ancora una gente risorta

Potrà scindere in volghi spregiati,

E a ritroso degli anni e dei fati,

Risospingerla ai prischi dolor:

Una gente che libera tutta,

O fia serva tra l’Alpe ed il mare;

Una d’arme, di lingua, d’altare,

Di memorie, di sangue e di cor.

Con quel volto sfidato e dimesso,

Con quel guardo atterrato ed incerto,

Con che stassi un mendico sofferto

Per mercede nel suolo stranier,

Star doveva in sua terra il Lombardo;

L’altrui voglia era legge per lui;

Il suo fato, un segreto d’altrui;

La sua parte, servire e tacer.

O stranieri, nel proprio retaggio

Torna Italia, e il suo suolo riprende;

O stranieri, strappate le tende

Da una terra che madre non v’è.

Non vedete che tutta si scote,

Dal Cenisio alla balza di Scilla?

Non sentite che infida vacilla

Sotto il peso de’ barbari piè?

O stranieri! sui vostri stendardi

Sta l’obbrobrio d’un giuro tradito;

Un giudizio da voi proferito

V’accompagna all’iniqua tenzon;

Voi che a stormo gridaste in quei giorni:

Dio rigetta la forza straniera;

Ogni gente sia libera, e pera

Della spada l’iniqua ragion.

Se la terra ove oppressi gemeste

Preme i corpi de’ vostri oppressori,

Se la faccia d’estranei signori

Tanto amara vi parve in quei dì;

Chi v’ha detto che sterile, eterno

Saria il lutto dell’itale genti?

Chi v’ha detto che ai nostri lamenti

Saria sordo quel Dio che v’udì?

Sì, quel Dio che nell’onda vermiglia

Chiuse il rio che inseguiva Israele,

Quel che in pugno alla maschia Giaele

Pose il maglio, ed il colpo guidò;

Quel che è Padre di tutte le genti,

Che non disse al Germano giammai:

Va’, raccogli ove arato non hai;

Spiega l’ugne; l’Italia ti do.

Cara Italia! dovunque il dolente

Grido uscì del tuo lungo servaggio;

Dove ancor dell’umano lignaggio

Ogni speme deserta non è;

Dove già libertade è fiorita,

Dove ancor nel segreto matura,

Dove ha lacrime un’alta sventura,

Non c’è cor che non batta per te.

Quante volte sull’Alpe spiasti

L’apparir d’un amico stendardo!

Quante volte intendesti lo sguardo

Ne’ deserti del duplice mar!

Ecco alfin dal tuo seno sboccati,

Stretti intorno a’ tuoi santi colori,

Forti, armati de’ propri dolori,

I tuoi figli son sorti a pugnar.

Oggi, o forti, sui volti baleni

Il furor delle menti segrete:

Per l’Italia si pugna, vincete!

Il suo fato sui brandi vi sta.

O risorta per voi la vedremo

Al convito de’ popoli assisa,

O più serva, più vil, più derisa

Sotto l’orrida verga starà.

Oh giornate del nostro riscatto!

Oh dolente per sempre colui

Che da lunge, dal labbro d’altrui,

Come un uomo straniero, le udrà!

Che a’ suoi figli narrandole un giorno,

Dovrà dir sospirando: io non c’era;

Che la santa vittrice bandiera

Salutata quel dì non avrà.

 

Ho pensato di pubblicare questa poesia di Alessandro Manzoni perchè oggi festeggiamo il centocinquantesimo compleanno della nostra Patria. Oggi è il giorno della festa nazionale ; per molti rappresenta una giornata di pausa dal tram tram quotidiano, ma  deve essere soprattutto una giornata  per farci riflettere e per  ricordare  il sacrificio di quanti sono caduti  per consegnarci un’ Italia unita. Anche se oggi vediamo il nostro Paese come un brutto mostro da cui fuggire perchè soprattutto ai giovani nulla può offrire per il futuro, noi dobbiamo riflettere sul fatto che quello che oggi noi siamo, lo dobbiamo a tutte quelle persone che 150 anni fa hanno sacrificato la propria vita in nome di un’idea di libertà.

Manzoni diceva che non deve più esistere luogo nell’Italia unita dove possano sorgere barriere tra l’Italia e l’Italia. Purtroppo oggi queste barriere esistono, c’è una voglia di secessione dellla padania dal resto d’Italia che altro non fa che vanificare il sacrificio dei nostri padri, quei padri che hanno lottato insieme per vedere la nostra terra libera sul suo suolo, con il rischio  però, di essere fratelli sul letto di morte.

Io sono convinto che molto può  ancora offrirci il nostro Paese se solo riuscissimo ad andare oltre le divisioni, ad andare oltre al clientelismo, se solo partissimo dal presupposto che noi abbiamo diritti importanti che spesso non facciamo valere per ottenere piccole attenzione, che il più delle volte ci sono anche dovute. Noi dobbiamo essere orgogliosi di essere figli di questa terra e di quegli uomini che per una nobilissima idea hanno lottato. Credo che riscattare il nostro Paese e soprattutto gli italiani dipenda da noi, dalla gente comune, da quella gente che crede nell’Italia e questo si può fare valorizzando il nostro territorio, riappropriandoci dei principi di libertà, uguaglianza e solidarietà che hanno sempre contraddistinto il nostro popolo, ma soprattutto dando vita ad una rivoluzione che deve essere combattuta con l’arma della parola e del pensiero. Dobbiamo  ritornare a dire quello che pensiamo, perchè da ogni idea, anche la meno condivisibile, a mio parere si può trarre qualcosa che ci arricchisce .

AUGURI ITALIA

Auguri Italia

Bosco150

Iniziativa suggerita da Mario Fasano

 

L a BIT (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano è un evento di grande rilievo per il settore turistico italiano, un’occasione in cui l’offerta del nostro Paese si incontra con la domanda di operatori provenienti da tutto il mondo. La parola d’ordine delle fiera è promuovere con intelligenza, ovvero presentare campagne promozionali della propria offerta, sia ricettiva che territoriale, all’avanguardia con le moderne risorse che l’evoluzione dei media e della tecnologia mettono a disposizione. Queste strategie hanno lo scopo di  incentivare la fruizione di un prodotto Italia che cerca di essere sempre più esclusivo.                       

Il Cilento negli ultimi anni si sta specializzando nel turismo di nicchia, diventando meta privilegiata dei turisti italiani e soprattutto dei ritornati tedeschi e dei  new entry olandesi, che privilegiano vacanze attive alla scoperta della natura, con sguardo attento alle bellezze naturalistiche.  Queste premesse sono servite a spiegare come il comune di Celle di Bulgheria, presente alla BIT di Milano in vesti istituzionali, abbia colto a pieno il panorama attuale del turismo.  Un desk ben allestito con materiale informativo esauriente, accattivante e significativo, con la lavanda del Monte Bulgheria che inebriava il passaggio di operatori e visitatori e assaggi di gustose specialità locali. Peccato che le attività di promozione del territorio in loco quali escursioni, gite organizzate per turisti italiani e stranieri, iniziative per la valorizzazione del Monte debbano essere rimandate all’anno prossimo, “quando l’ostello della gioventù sarà completato”. Sarebbe questa la promozione intelligente colonna portante di chi espone e visita la fiera?!? E’ stato un peccato soffocare una bella vetrina promozionale con promesse e rimandi al prossimo anno, i turisti vengono ora! Cosa dire al viaggiatore italiano che vuole trascorrere una giornata alla scoperta dei luoghi del Canonico? O alla coppia tedesca che per le vacanze di Pentecoste (che quest’anno cadono proprio nella seconda metà di Giugno, periodo perfetto per godere del clima mite di queste zone meravigliose) che ha voglia di fare trekking sul Monte Bulgheria? E infine, cosa rispondere alla famiglia olandese che viene in vacanza in Maggio per le “vacanze della regina” quando chiede di voler vedere le orchidee in fiore sul Monte, come ha letto sulla guida del Cilento che ha attentamente studiato a casa? Si risponderà che le agenzie che offrono questo tipo di iniziative ci sono, ed è così, ma perché non poter contare sul comune che è così vicino a Palinuro e Marina di Camerota, luoghi di forte attrazione turistica, ed essere costretti a rivolgersi a enti eterni? Sveglia Celle di Bulgheria, i turisti vi chiamano, vogliono scoprirvi e visitarvi! Vi chiedono servizi e in cambio  vi offrono fatturati, e magari fosse sempre il turismo a bussare alle porte di un paese!! Di solito è la località che si attrezza per attrarre i turisti, e qui siamo di fronte al caso in cui sono i turisti a desiderare una località che invece di trarne beneficio al più presto rimanda l’accoglienza a posteriori! Si dice che il turismo preannunci i cambiamenti  economici, non fatevelo scappare!!!

I disagi per la popolazione, dovuti all’interruzione della fornitura idrica, iniziata il 1° dicembre, sono destinati ad aggravarsi a causa del protrarsi dei lavori che non permetteranno, secondo il CONSAC,  il ritorno alla normalità fino alla sera del 5 dicembre p.v.  Questa il risultato di un colloquio telefonico, intercorso tra lo scrivente e il Dott. Fierro, Segretario Comunale,  e l’Ing. Cavalieri, responsabile dell’U.T.C.

  Lo scrivente, infatti, avendo appreso che in altri Comuni, nonostante la situazione di crisi, veniva assicurata una fornitura idrica giornaliera, anche se solo temporanea, sottoponeva la questione agli addetti di cui sopra invitandoli  ad informarsi perché ciò non avveniva anche per il nostro Comune. Il Dott. Fierro e l’Ing. Cavalieri, attivandosi immediatamente, comunicavano che per il nostro Comune e per San Nicola di Centola il CONSAC non poteva attivare, per motivi tecnici, una fornitura idrica anche se temporanea.

  Rimarcando che la situazione già grave si sarebbe sicuramente aggravata nei prossimi due giorni, lo scrivente invitava il Dott. Fierro e l’Ing. Cavalieri a fare pressioni presso il CONSAC al fine di trovare una qualche soluzione che potesse almeno limitare il disagio soprattutto per le persone anziane e preannunciando, altresì, la presentazione di una interrogazione scritta finalizzata a: 1)- conoscere come mai il serbatoio, che avrebbe dovuto garantire un’autonomia idrica di almeno 48-72 ore, non aveva assicurato nessuna autonomia; 2)- individuare eventuali responsabilità e ad accertare da chi siano  state commesse eventuali inadempienze.

  Nel corso del colloquio, con l’Ing. Cavalieri si è anche discusso del fatto che l’impianto sportivo Jacolina è ancora inutilizzabile per la squadra di Poderia, costretta ad emigrare ( anche per la terza giornata di Campionato) verso impianti sportivi dei Comuni viciniori per disputare le partite che avrebbe, invece, dovuto disputare sul campo sportivo Jacolina. Il mancato utilizzo dell’impianto è dovuto alla rottura della caldaia che non permette l’utilizzo delle docce. La riparazione non è stata effettuata, nonostante i lavori fossero stati appaltati e i pezzi di ricambio siano arrivati, in quanto il blocco che andava sostituito è risultato non essere adatto alla caldaia che andava sistemata. Pur riconoscendo l’impegno del Sindaco e dell’Ing. Cavalieri, non si può fare a meno di evidenziare che, dopo tre giornate di campionato, l’impianto sportivo non può essere ancora utilizzato dalla squadra di Poderia, fatto questo che certamente crea un danno di immagine non indifferente al nostro Comune.

Francesco Guida