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Durante le mie frequenti riflessioni su come dovrebbe essere la gestione del bene comune mi sono spesso chiesta perché chi fa politica, pur partendo dalle migliori intenzioni, alla fine si lascia imbrigliare nei meccanismi contorti della stessa per cui se non sei corruttibile o per meglio dire se non hai un prezzo sei fuori da qualsiasi logica. Io ho fatto di professione la mamma ed ho cercato di trasmettere ai miei figli le più elementari regole del vivere civile, ebbene oggi mi rendo conto che ho sbagliato perché purtroppo viviamo in una società in cui se il tuo prezzo non è trattabile sei emarginato.

Purtroppo, lo dico con immenso rammarico, devo constatare che pur vivendo nel terzo millennio, nell’era della tecnologia più avanzata, ebbene ci sono ancora delle realtà in cui un tuo diritto viene fatto passare come un favore, forse perché cosi quando poi arriva il periodo elettorale si mandano gli uscieri di turno a riscuotere, in termini di voti, e la gente non può dire di no, perche, è talmente assuefatta alla sottomissione del potente che ancora oggi non riesce esprimersi liberamente.

Mi chiedo e vi chiedo è mai possibile tutto questo? Purtroppo devo rispondere di si . Io vorrei rivolgermi soprattutto ai giovani, i quali ancora non sono stati contaminati dalle logiche contorte del potere, e dir loro che l’unico bene che ognuno di noi possiede è la libertà di pensiero, di azione di parola e anche di reazione, quindi, non lasciamoci abbindolare  dalle vane promesse elettorali ma cerchiamo di essere concreti, cerchiamo di esprimere le nostri opinioni liberamente senza la paura di qualche ritorsione, cosi potremo cominciare a costruire qualcosa di nuovo per il futuro e non essere venduti dall’alto come è successo alle ultime elezioni amministrative a Celle di Bulgheria.

Qualcuno potrebbe pensare che la mia è rabbia repressa, ma vi posso assicurare che cosi non è perché io considero la politica come mezzo per migliorare le condizioni di vita del cittadino e non come soppressione dei suoi diritti.

Vi chiedo uno scatto di orgoglio, perché, se cosi non sarà questo paesello al quale siamo tutti legati tra non molto sarà finito, perché in questo particolare periodo di crisi siamo tutti chiamati ad essere responsabili e a rimboccarci le maniche per dare un contributo reale.

Marietta Viceconte

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